Le celebrità sono solidali con il caso dello stupro del bambino siriano e chiedono una severa punizione
Il caso dello stupro del bambino siriano ha scosso grandi e piccini, e il clamore delle celebrità. La diffusione di un video di 3 giovani che aggrediscono un bambino siriano Nella valle della Bekaa libanese. La storia ha incontrato interazioni in Libano, Siria e nel resto dei paesi arabi dopo il lancio dell'hashtag #justice_for_the_Syrian_child, che ha guidato la tendenza in Libano e in altri paesi, con i pionieri dei social media che hanno diffuso le immagini dei tre aggressori chiedendo il loro arresto. Molti professionisti e artisti dei media hanno commentato l'argomento. Nishan ha twittato esprimendo la sua indignazione per la “miserabile” situazione nel Paese in cui è stato violentato un bambino siriano, dichiarando che “sono state pubblicate foto di criminali” e “la punizione del criminale è giustizia”.
Kinda Alloush considerava l'aggressione un crimine ancora più orribile confine Non dovrebbe tacere. Ha salutato "ogni persona libera che difende la causa senza alcun allineamento nazionale, razzista o settario".
Quanto a Cyrine Abdel Nour, ha rivolto il suo discorso alla gente della stampa e dell'arte e ha chiesto loro di "venire al mondo" per "un simile crimine". Ha espresso la sua solidarietà al bambino violentato e alla sua famiglia.
Scandalo all'interno di un'auto per le Nazioni Unite e un video di scene intime
La questione dello stupro del bambino siriano è in testa alla tendenza e interagisce
Shukran Murtaja, a sua volta, ha chiesto giustizia e punizione per ogni stupratore.
Anche Tim Hassan e sua moglie dei media, Wafaa Al-Kilani, hanno interagito con l'argomento. Tim era soddisfatto di un tweet con l'hashtag #Justice_for_Syrian_Child
Mentre Wafaa considerava il "silenzio sul crimine" una "disgrazia" e chiedeva punizione per coloro che descriveva come "mostri umani".
Nadine Njeim, a sua volta, ha interagito con Argomento Attraverso un tweet su Twitter, "La punizione per lo stupratore è giusta", accompagnato dall'hashtag #giustizia per il bambino siriano,
Amal Arafa ha descritto il problema come "ciò che sta accadendo molto brutto e la cosa più orribile che sia accaduta senza una chiara punizione e davanti al pubblico".
Mustafa Al-Khani ha commentato l'incidente tramite il suo post su Instagram: "Questi sono crimini che richiedono allo stato di attuare le leggi più severe e dure contro questi criminali".
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