letteratura

Il mio cuore tra i suoi polmoni

Gli ho messo il cuore tra i polmoni, così ha tolto la testa da me e i soldi del mio cuore, galleggiava in quel luogo fragile, come un paese che non sa su quale mappa sia, ma è rassicurante finché non ci sono guerre.

Non si accorse di me, come se fossi in uno spazio ampio da solo, dove il mio chiacchiericcio volava e atterrava sulle sue guance. Dimentico lui, i suoi lineamenti e l'ultima volta che abbiamo parlato, mi interessa solo notare quella scala che porta a una casa triste, o quel secchio appeso invano alla finestra di legno, forse anche io sono invano, o molto vuoto ma almeno non sto impiccando. Confesso di essere intollerabile, ma di molte cose sono certo, che mi aggrappo a un pagliaio in un mare in tempesta, a una partenza da cui non c'è ritorno, perché la nascita della morte è inevitabile.


Ma io sono costante, così costante che la tua memoria è calda quando ascolti una vecchia canzone.

Quel marciapiede era innocente di quell'edificio perché era stato abbandonato molto tempo fa.
Ho messo il mio cuore in quel secchio in modo che non rimanga vuoto.

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