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La plastica ci resta nel sangue!!!

La plastica ci resta nel sangue!!!

La plastica ci resta nel sangue!!!
Sembra che nessun luogo sulla terra sia privo di residui di plastica, ma la conferma della sua presenza nel nostro sangue è incredibile, e rivela piuttosto un enorme e pericoloso problema ambientale che si sta allargando.

I ricercatori della Vrije Universiteit Amsterdam e del Centro medico dell'Università di Amsterdam hanno condotto campioni di sangue da 22 donatori sani e sconosciuti per tracce di polimeri sintetici comuni di diametro superiore a 700 nanometri.

Gli scienziati hanno trovato piccoli resti di plastica nel sangue dei donatori, il che ha sollevato preoccupazioni sui suoi rischi per la salute a lungo termine, secondo Science Alert.

Materiali utilizzati in ricambi auto e tappeti

Inoltre, i campioni includevano microplastiche come il polietilene tereftalato (PET), che è comunemente usato in abbigliamento e bottiglie per bevande, e polimeri di stirene, che sono spesso usati nei ricambi auto, nei tappeti e nei contenitori per alimenti.

I ricercatori non sono stati in grado di fornire una ripartizione precisa delle dimensioni delle particelle nel sangue, tuttavia, osservando che le particelle più piccole rilevate dall'analisi si avvicinano al limite di 700 nanometri e sarebbero più facili da assorbire per il corpo rispetto alle particelle più grandi che superano i 100 micrometri.

Hanno sottolineato che c'è ancora molto che non sanno sugli effetti chimici e fisici delle microplastiche che si trovano tra le cellule umane.

Gli studi sugli animali hanno indicato alcuni effetti preoccupanti, ma l'interpretazione dei loro risultati nel contesto della salute umana rimane poco chiara.

I bambini sono più vulnerabili

"Sappiamo anche in generale che neonati e bambini piccoli sono più vulnerabili all'esposizione a sostanze chimiche e particolato", ha affermato Dick Fitak, tossicologo ambientale presso la Vrije University di Amsterdam.

Nonostante il piccolo numero di volontari, questo studio mostra che la polvere del nostro mondo artificiale non viene completamente filtrata dai nostri polmoni e dall'intestino.

Lo studio ha confermato che sono necessarie ulteriori ricerche su gruppi più ampi e diversificati per mappare come e dove le microplastiche si diffondono e si accumulano negli esseri umani e come i nostri corpi alla fine se ne liberano.

Ryan Sheikh Mohammed

Vicedirettore capo e capo del dipartimento relazioni, laurea in ingegneria civile - dipartimento di topografia - università di Tishreen Formato in autosviluppo

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